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Il mondo della F1 è sicuramente la massima aspirazione per chi come noi progetta strutture ed edifici temporanei smontabili/trasportabili. Le strutture hospitality si sono evolute a seconda delle esigenze e del budget delle varie scuderie e, in particolare nella formula 1 si sono raggiunti i livelli massimo di sofisticazione e cura nei dettagli. Fa sorridere davvero vedere la struttura impiegata da Scuderia Ferrari nel 1975 mostrata nella fotografia qui sotto.
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Al momento della scrittura di questo post, le strutture delle varia scuderie sono composte principalmente da semirimorchi o container impilati fino a raggiungere i 3 piani in quanto la dimensione limitata del paddock della Formula1 non consente di espandersi in larghezza. Le strutture che si vedono oggi in circuito sono quindi relativamente piccole (8-10 metri di larghezza massima contro i 18 della MotoGP) ma molto alte (3 piani, 10-11 metri). Le forme verticali comunicano immediatamente il senso di esclusività della aree hospitality che sono assolutamente off-limits per chi non è provvisto di invito.
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Nel caso di test pre stagionali e/o altri eventi collaterali al circus della Formula 1, invece, le scuderie possono mettere in campo strutture più grandi in termini di superficie e che richiedono meno impegno in termini di logistica (l’hospitality Ferrari al momento è composta da 7 mezzi tra semirimorchi e container). E’ questo il caso della struttura realizzata da Maco Technology per la stagione 2019. Con 1 solo mezzo centrale attorno a cui viene montata la strutture e con 2 camion telonati di appoggio, è quindi possibile ralizzare un Hospitality di 19mx11.5m che da fuori sembra a tutti gli effetti un edificio permanente grazie anche al sistema di facciata continua sui due ordini.
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Il completamento di quest’opera è stato motivo di orgoglio per Maco Technology che insieme a Maccarinelli Design Project, Micron Racing e L!ink ha potuto contribuire alla perfetta realizzazione dell’hospitality ora al servizio di tutta la Scuderia! Forza Ferrari!