Ancoraggi a vite per tensostrutture

Ancoraggi a vite per tensostrutture

Le tensostrutture affascinano per la loro forma e leggerezza e vengono spesso impiegate in progetti e immagini al fine di rendere più accattivante la riqualificazione di aree pubbliche quali piazze o parchi o degli spazi privati delle abitazioni. In fase costruttiva, però, ci si scontra con la necessità di tensionare correttamente la membrana, spesso attraverso cavi che devono scaricare a terra. Questo articolo vuole approfondire la possibilità di utilizzare ancoraggi a vite al fine di ottenere fondazioni rapide, a secco ed ecologiche in quanto 100% removibili e senza l’impiego di calcestruzzo. E’ questa, nella maggioranza dei casi la soluzione degli ancoraggi per piccole e medie tensostrutture.

I pilastri strallati e i sistemi di ancoraggio tradizionali: plinti o preesistenze.

Il sistema di supporto e tensionamento tipico per le tensostrutture consiste in pilastri strallati che introducono la tensione necessaria nella membrana grazie alla estroflessione dei pilastri attraverso la messa in tensione degli stralli. Questo metodo, oltre a semplificare di molto il montaggio, è estremamente efficiente: i pilastri lavorano solo a compressione e mai a flessione, riducendo così la loro sezione e quindi il loro costo mentre i cavi trasferiscono forze di trazione al suolo. Avevamo approfondito in questo articolo la differenza tra pilastri strallati ed incastrati. Il tutto è molto efficiente e funziona bene a patto di avere solidi ancoraggi.

Nel caso di grandi tensostrutture, la trazione trasferita dagli stralli deve essere assorbita da plinti opportunamente dimensionati, solitamente studiati a seconda della tipologia di suolo in cui andranno a lavorare.

Nel caso di piccole o medie tensostrutture, in cui le opere murarie rischierebbero di costare più della tensostruttura, si cerca, per quanto possibile, di agganciarsi a platee esistenti, muri di cinta o altri elementi strutturali nei pressi della tensostruttura. Se questi elementi non fossero a disposizione, non bisogna darsi per vinti.

Sistemi di ancoraggio a vite

Nel caso invece la tensostruttura fosse installata in un giardino o in un’area senza possibilità di aggancio, la soluzione più semplice ed economica per piccole e medie tensostrutture è l’ancoraggio a vite. Questi sistemi, prodotti in diverse taglie, permettono di ottenere puniti di aggancio solidi attraverso l’inserimento nel terreno di vere e proprie viti ad elica di dimensioni che variano a seconda dei carichi necessari. Per esempio, con viti diametro 33mm e altezza 1500 mm possono essere garantiti carichi attorno ai 1500 kg. Considerando che ogni pilastro solitamente ha 2 stralli, la tenuta è molto probabilmente sufficiente a garantire pretensione e carichi vento. Nel caso di carichi più importanti, come per esempio quello della neve, invece, dovrà essere fatta una analisi specifica.

Come funzionano gli ancoraggi a vite

Gli ancoraggi a vite consistono in viti ad elica di grandi dimensioni che si avvitano nel terreno manualmente o attraverso avvitatori elettrici. Grazie alla speciale conformazione delle eliche sono studiati per lavorare in modo diverso a seconda dei terreni. Esistono quindi eliche dedicate ai terreni sabbiosi oppure che eliche più efficienti in terreni con sassi. Le viti sono equipaggiate di un filetto universale in testa a cui ci si può agganciare con un golfare, un gancio o una staffa su misura. Quando si tenta di estrarre la vite ad elica applicando la forza di trazione, si sta in realtà agendo su una porzione di terreno che è il cono con altezza la vite e apertura a 45° gradi: è questa la ragione per cui elementi relativamente leggeri come queste viti generano punti di ancoraggi così solidi ossia sfruttando il peso del terreno in cui sono installati.

A questa pagina si può vedere il processo di installazione delle ancore a vite di altezza 1500mm diametro 33 con avvitatore elettrico a battente.

I vantaggi e svantaggi degli ancoraggi a vite

I vantaggi di questi tipi di fondazione sono diversi e possono essere riassunti dei punti qui di seguito:

  1. totale reversibilità dell’intervento senza utilizzo di calcestruzzo armato.
  2. libertà di installazione senza necessità di coinvolgere una impresa edile e/o di chiedere autorizzazioni edilizie dovute alle fondazioni in calcestruzzo armato.
  3. montaggio “ad hoc” calibrando il posizionamento degli ancoraggi anche in corso d’opera.

I limiti del sistema sono principalmente strutturali o legati all’installazione:

  1. per carichi superiori ai 1500 kg per punto potrebbe essere difficile garantire la tenuta: la soluzione è mettere più ancore ravvicinate, se possibile;
  2. l’installazione è difficile se non impossibile in caso di terreni rocciosi;
  3. quando non è possibile realizzare l’inserimento a mano, è necessario equipaggiarsi con avvitatori elettrici a battente in grado di imprimere una forza maggiore.

Maco Technology è a disposizione per consigliare tutti i nostri clienti sulla tecnologia migliore per realizzare ancoraggi sicuri e efficienti per le vostre tensostrutture con un occhio in più se la soluzione può essere reversibile e “a secco” come attraverso il sistema di ancore a vite.

 

Seguici sui Social:
Maco Technology srl
Via Ugo La Malfa, 86/88 - 25050 Provaglio d'Iseo (Brescia - Italy)
Tel: +39 030 9823 869 | Mail: info@macotechnology.com
C.F., P.IVA e N. Iscrizione CCIAA di BS: 03428800985 | REA: BS-533509 | Capitale Sociale: Euro 90.000,00 i.v.
Informativa Privacy | Informativa Cookies
Open Chat
1
Ciao, hai bisogno di aiuto?