Quando viene installata un copertura in ETFE, una delle prime domande che sorge spontanea è: ma come si ripara?
Va detto che sebbene il film sia solo di pochi micron di spessore e sembri molto delicato, ha proprietà strutturali eccellenti. Inoltre la durata del materiale, esposta all’azione dei raggi UV, è eccellente: se da un lato la garanzia dei produttori è di 20 anni, è ragionevole pensare che il materiale possa durare anche il doppio, cosa assolutamente impensabile per le tradizionali membrane tessili.
Esistono però rischi concreti di rottura di materiale che possono essere riassunti nel seguente elenco:
- Grandine, in particolare nel caso essa sia molto violenta e a forma acuminata.
- Caduta di oggetti, per esempio in fase di cantiere.
- Vandalismo e danneggiamento volontario, per esempio con coltelli o con mozziconi di sigaretta
- Uccelli e animali
- Accumuli di acqua e/o neve
Esistono poi danni estetici alla superficie del film in ETFE dovuti principalmente a 2 ragioni:
- movimentazione del film, in particolare se di grande dimensione, al momento della sua saldatura e installazione
- pieghe da impacchettamento/stoccaggio durante il trasporto
Danni all’ETFE per grandine
A causa dei sempre più frequenti ed improvvisi fenomeni temporaleschi violenti, i danni a persone e cose dovuti alla grandine sono una immagine nota a tutti, anche grazie alla diffusione delle immagini molto impressionanti. Va detto che il fenomeno grandigeno è estremamente imprevedibile ma anche molto localizzato: potrebbe grandinare in un determinato luogo e non cadere un chicco a pochi chilometri di distanza. Questo rende la probabilità di essere investiti da questo fenomeno relativamente bassa. Inoltre è importante definire la dimensione del chicco di grandine e la sua forma. E’ provato come la dimensione del chicco e la sua forma influenzi il grado di danno che potrà essere generato. Al fine di capire come questi parametri influenzino le conseguenze di una grandinata, a questa pagina sono illustrati alcuni test riguardo la resistenza dell’ETFE.
Chicchi molto acuminati e pesanti sono in grado di trapassare il film in ETFE dallo spessore più sottile (150 e 250 micron). Non sono noti casi di rottura di film da 300 micron per grandine sebbene non sia da escludere che esistano fenomeni in grado di infrangerlo. Nel caso di coperture a singolo layer, la presenza di fori, compromette la tenuta della copertura. Nel caso, invece di cuscini a più layer, è probabile che il danno interessi solo il layer esterno. In questo caso, la sovrappressione interna impedisce comunque al cuscino di riempirsi d’acqua e quindi la struttura rimane in sicurezza. Chiaramente, appena possibile sarà necessario intervenire per sigillare i fori in quanto essi necessitano di una maggiore ventilazione della soffiante che deve essere in grado di alzare il suo regime al fine di compensare le perdite in eccesso.
Danni all’ETFE per caduta di oggetti
Questi danni accadono soprattutto in fase di cantiere. Le coperture, infatti, sono spesso le prime ad essere completate sebbene il cantiere prosegua nel tempo con l’installazione di finiture o delle parti impiantistiche. In tutte queste fasi, potrebbe capitare la caduta accidentale di oggetti più o meno pesanti e dalle forme più svariate. I test mostrati a questo link, dimostrano chiaramente come sia la forma dell’oggetto la discriminante per essere in grado di creare un danno importante al film in ETFE. Oggetti rotondi, non contundenti possono essere lanciati anche a velocità molto alte (vedi pallina da golf scagliata a 200 km/h). Un punteruol
o che cade verticalmente sulla superficie è probabile che la trapassi con facilità.
Danni all’ETFE per vandalismo
Per la sua caratteristica unica di trasparenza e leggerezza, l’ETFE attira la voglia del visitatore di toccarlo per capirne la consistenza. Per questa ragione, i rivestimenti in ETFE sono solitamente installati al ad almeno 3 metri di altezza, in modo che siano fuori dalla portata di malintenzionati o da visitatori che vogliono sperimentarne la resistenza al taglio o al fuoco, con mozziconi di sigaretta. In tutti quei progetti in cui il film è installato ad altezza uomo, accessibili da una grande quantità di persone, si tende a proteggere l’ETFE con barriere in vetro trasparenti.
Danni all’ETFE dovuti ad animali
Sembra impossibile ma una buona parte di danni all’ETFE viene da uccelli che, raccolto cibo avanzato, per esempio nei pressi di un ristorante o un centro commerciale, si posa sull’ETFE a consumare il suo pasto beccando anche il film e forandolo. Per questa ragione sono spesso installati dissuasori per piccioni al fine di impedire loro di posarsi sui profili in alluminio d
i sostegno. Raramente, invece gli uccelli si posano sul film in quanto, essendo in parte trasparente, non trasmette la sicurezza da loro richiesta.
Danni all’ETFE a seguito di accumuli di acqua e neve
Nel caso le coperture in ETFE non siano ben progettate o non manutenute, potrebbero capitare danneggiamenti a seguito di bombe d’acqua o forti nevicate. Il caso più comune riguarda coperture con cuscini sgonfi che nel tempo accumulano neve o acqua oltre il limite di snervamento del film. Premesso che la progettazione dovrebbe valutare che le pozze d’acqua non producano mai carichi in grado di snervare il film ed eventualmente dovrebbero essere previsti dei cavetti di sicurezza in grado di garantire la tenuta anche in caso di mancanza di sovrappressione, può accadere che alcune geometrie non siano in grado di scaricare l’acqua o neve in eccesso. E’ necessario quindi un intervento esterno di rimozione delle pozze d’acqua o accumuli di neve.
Danni estetici all’ETFE: segni di movimentazione
In azienda l’ETFE v
iene trattato “con i guanti”, evitando di trascinarlo o portarlo a contatto con superfici abrasive. In cantiere, sebbene la massima cura è d’obbligo, può capitare che materiale debba adagiarsi sulla carpenteria sottostante, non perfettamente levigata. Essendo un film trasparente, graffi e abrasioni possono balzare all’occhio facilmente. In particolare, nel caso il film fosse stampato, i graffi potrebbero essere ancora più visibili. Per questa ragione, nei cuscini, la stampa è sempre all’interno, protetta dagli altri layer. Nel caso di applicazione a singolo layer, è necessaria una cura ulteriore.
Danni Estetici all’ETFE: pieghe da impacchettamento/stoccaggio
Il film in ETFE è una materiale molto sensibile alla piegatura. Esso deve essere maneggiato con cura e piegato cercando di formare sempre raggiature ampie. Quando però gli elementi diventano di dimensioni importanti o semplicemente quando la geometria tridimensionale non permette una piegatura lineare, si è costretti a piegare il film in modo netto. Questa operazione, porta inevitabilmente a segnare la superficie del film soprattutto se avviene per un tempo prolungato.
Come si ripara l’ETFE
Veniamo quindi all’obbiettivo di questo articolo: la riparazione.
Una superficie in ETFE è riparabile attraverso due operazioni:
- l’applicazione di un TAPE adesivo in ETFE con l’obbiettivo di unire due lembi lacerati
- l’applicazione di aria calda al fine di recuperare le deformazioni platiche presenti nel film oppure i graffi e i segni di piegatura.
Il tape in ETFE
Vi sarà capitato di tentare di riparare teli in pvc oppure film più o meno di qualità. Se da un lato la possibilità di usare un tape sembra risolutivo, in seconda battuta ci si scontra con la bassa adesione dello scotch sulla superficie da riparare o su una sua separazione nel giro di pochi giorni o settimane. L’ETFE, materiale della famiglia dei teflon, quindi con superficie molto compatta e chiusa, è per definizione un materiale su cui è difficile incollare alcunché (da qui le proprietà di durata e mantenimento della pulizia). Negli anni, però, è stato sviluppato un TAPE in ETFE con una speciale colla in grado di garantire una adesione comparabile a quella che si avrebbe con la saldatura. Il prodotto è quindi la soluzione per il 90% dei casi in cui è necessario sigillare, rinforzare e unire la superficie danneggiata. Maco Technology ha sempre a magazzino una certa quantità di TAPE in ETFE per riparazioni di svariata natura. E’ assolutamente sconsigliato utilizzare qualunque altro tipo di TAPE/colla in quanto non potrà in alcun modo fare la tenuta richiesta.
L’aria calda
L’applicazione di aria calda sulla superficie in ETFE ha un effetto restringente sul film che si ritira e, per questa ragione, permette di tendere nuovamente aree increspate per grinze o deformazioni plastiche. L’applicazione dell’aria calda su superfici in ETFE deve essere eseguita a temperature controllate da esperti del settore. Improvvisarsi riparatori di cuscini con un phon che emette aria a 2-300° può generare danni molto consistenti.
Nel video allegato, mostriamo come è possibile utilizzare l’aria calda per riparare pieghe, graffi e deformazioni plastiche sull’ETFE.