Coprire l’area tra due capannoni è una delle richieste più comuni e riflette l’esigenza di aziende di avere aree protette per lo stoccaggio delle merci. Esistono diversi modi per realizzare una copertura tra capannoni tra cui coperture temporanee, permanenti e mobili. Esse verranno presentate nel dettaglio in questo articolo.
Premessa: l’autorizzazione comunale
Prima ancora di entrare nel dettaglio delle varie coperture possibili, è necessario valutare se è possibile a livello normativo, realizzare la copertura richiesta. Non è affatto scontato che sia possibile coprire una zona di passaggio, attualmente scoperta, senza necessità di chiedere una autorizzazione comunale anzi, la maggior parte delle volte è obbligatorio rivolgersi all’ufficio tecnico del proprio comune, sottoporre un progetto e ottenere il nulla osta all’inizio dei lavori. Ogni comune ha diverse norme riguardo questa materia e quindi non possiamo qui elencare alcuna casistica. E’ certo però che se il progetto prevede l’aggancio ad edifici esistenti, va comprovata la solidità dell’edificio esistente che, molto probabilmente, non è stato progettato per prevedere i carichi derivanti dalla nuova struttura. Sarà quindi necessario portare a termine l’adeguamento statico degli edifici esistente, in concomitanza con i lavori di costruzione della nuova struttura.
L’analisi dello stato di fatto
Per realizzare una copertura tra due capannoni o edifici esistenti innanzitutto necessario conoscere lo stato strutturale degli edifici esistenti a cui ci si vuole agganciare. Questa indagine solitamanete si può fare dai disegni esecutivi e di costruzione ma anche attraverso lo studio dell’epoca in cui l’edificio è stato costruito. Edifici recenti sono stati sicuramente realizzati secondo le più stringenti normative in materia strutturale e sismica. Edifici molto datati sono probabilmente fuori norma e ogni intervento si di essi comporterebbe un necessario adeguamento strutturale completo. E’ necessario rivolgersi a strutturisti competenti in materia per saper fare una valutazione precisa e mirata sullo stato dell’esistente. Aziende come Maco Technology, sono tentue a cumunicare i carichi che la nuova struttura scaricherà sull’edificio esistente. Sarà responsabilità del committende indagare se, gli edifici a cui ci si aggancia, sono in grado di supportare le sollecitazione richieste.
Le coperture temporanee tra capannoni
Le strutture temporanee sono le più semplici da realizzare e consistono in tensostrutture autonome o realizzate con l’aiuto di cavi di colmo al fine di aumentare al massimo le superfici coperte. Spesso è necessario l’inserimento di pilastri o punti di aggancio esterni agli edifici esistenti, i quali devono essere opportunamente dimensionati. Di seguito un esempio presso una cantina in Franciacorta.
Questo tipo di strutture sono tutte realizzate su progetto e su misura. Maco Technology è a disposizione per supportare progettisti e clienti nella fase di progettazione il cui costo è sempre scontato in caso di ordine del manufatto, senza costi aggiuntivi per il cliente.
Le coperture permanenti tra edifici
Nel caso di strutture permanenti e a carico neve, è necessario realizzare strutture autonome con una propria struttura portante che scarica a terra. Grazie all tensostrutture è possibile realizzare forme curve, complesse, in gardo di aderire perfettamente agli edifici esistenti e ottenere, in questo modo, una coperture efficiente e funzionale.
Di seguito un esempio di copertura tra silos realizzata minimizzando la struttura portante e sfruttando le curve del telo per coprire quanta più area possibile.
Nel caso di forme meno complesse, si possono realizzare strutture portanti in acciaio o legno, ugualmente efficienti e gradevoli dal punto di vista estetico. E’ il caso del progetto presso la cantina Ceretto.
Le coperture permanenti agganciate agli edifici: pensiline
Quando la zona da coprire è a ridosso di un ingresso o di una zona di transito di mezzi (auto, camion, muletti) non è possibile realizzare strutture con pilastri di supporto. L’unica soluzione diventa quella quella di agganciare la copertura all’edificio, magari supportata da cavi di strallo. Queste coperture devono essere realizzate nel modo più leggero possibile per non gravare sulle strutture esistenti. Le coperture tessili o a cuscini gonfiati in ETFE possono essere la soluzione giusta. Di seguito un esempio.
Le copeture mobili e retrattili
L’ultima alternativa prevede la possibilità di coprire l’area attraverso veri e propri capannoni in acciaio, posti su ruote. Queste strutture, retrattili e mobili, sono autoportanti e possono aprirsi e chiudersi a seconda delle esigenze. Questo tipo di strutture, dal punto di vista normativa, permettono di rientrare all’inetrno della categoria “tunnel mobili” e strutture su ruote, con una serie di agevolazioni dal punto di vista autorizzativo date proprio dalla caratteristica di tempornaneità e mobilità dell’oggetto stesso.