Le tecnologie della luce artificiale per il progetto dei luoghi dell’abitare. Dalla produzione alla creatività.
A cura di Aldo Capasso
Editore: Clean
ISBN: 9788884971845
l fattore luce nella storia dell’architettura ha assunto sempre un’importanza notevole: il senso estetico si completa e appaga pienamente solo se guidato dalla luce, dall’illuminazione la quale rappresenta una protagonista essenziale dell’architettura. Sia che risaliamo alla storia dell’architettura antica, sia che ci riferiamo a quella moderna e contemporanea, vediamo come l’architetto sapiente abbia sempre concentrato la propria attenzione sul fattore luce, ossia sul posizionamento dell’architettura in funzione dell’illuminazione. Gli interventi proposti in questo volume, sia per gli spazi esterni che interni, evidenziano quindi la capacità della luce artificiale di esaltare le qualità architettoniche e ambientali, nonché di migliorare le loro “debolezze”.
Nel corso delle molteplici ricerche universitarie elaborate sugli spazi pubblici, da quelli pedonali a quelli commerciali si è sempre analizzata, in termini tecnologici, funzionali e ambientali, la loro condizione alla luce del sole e, di conseguenza, si è cercato di ricavarne alcune riflessioni sulla loro efficacia. Tuttavia, nel corso di questi studi, costantemente ci si è posti il problema del ruolo della luce artificiale sugli spazi analizzati e sul loro esito fruitivo e percettivo. Aspetto esteso necessariamente alla più generale problematica dell’illuminazione artificiale dei luoghi dell’abitare(lighting design), che il presente testo cerca di analizzare con l’aiuto di esperti e ricercatori del settore e il supporto della letteratura prodotta sull’argomento.
A tal proposito, la consultazione della letteratura fa riflettere riguardo al suo essere ampia ma relativa a problematiche specificamente illuminotecniche, nel caso dei testi, mentre nelle riviste di architettura la luce artificiale non sempre è oggetto di analisi specifica, escludendo casi come Luce e designe Luce(organo della Associazione Nazionale Italiana dell’Illuminazione AIDIche da circa quarant’anni approfondisce queste tematiche), riviste che hanno affrontato con molta attenzione il settore dell’illuminazione artificiale. Tuttavia, solo in questi ultimi tempi si è diffusa la consapevolezza, nei progettisti e negli enti pubblici più sensibili, del ruolo assunto dalla luce artificiale nella qualità dello spazio costruito, infatti, come osserva Corrado Terzi
“…la luce artificiale, e in forma diversa anche quella naturale, è andata assumendo negli ultimi anni quel ruolo espressivo e simbolico che in altri momenti della storia moderna dell’architettura ebbero la trasparenza del vetro e la leggerezza dell’acciaio”.
“…per la sua capacità di rappresentare perfettamente l’idea contemporanea di virtualità, la luce svolge di fatto un ruolo insostituibile nel disegnare e rendere percepibile la nuova fisionomia dell’ambiente costruito. Si afferma ogni giorno di più un nuovo modo di pensare il mondo in cui viviamo e di esperire gli stessi tradizionali confini fra reale e virtuale, fra naturale e artificiale. La luce si offre alla nostra cultura come fenomeno intermedio, appartenente a entrambi medium e messaggio, insieme e nello stesso tempo”.
Queste ulteriori note di Terzi sollecitano ancor più ad approfondire l’argomento, cercando però di comprendere il rapporto della tecnologia della luce artificiale con gli esiti ambientali, al di là degli aspetti formali delle apparecchiature e dei loro supporti (argomenti che rientrano nella disciplina dell’industrial design).
In tal senso, il testo documenta una serie di interventi che evidenziano le potenzialità della tecnologia della luce artificiale, con un’opportuna premessa in cui s’illustrano gli aspetti connessi al meccanismo visivo dell’occhio e alle problematiche fisico-meccaniche della percezione della luce e del suo controllo. Quindi, si analizzano i requisiti necessari per un comfort luminoso, senza trascurare le implicazioni energetiche nell’impiego dell’energia elettrica, nonché il problema delle modalità rappresentative della luce artificiale nel progetto. La presenza di una documentazione relativa alle aziende produttrici delle apparecchiature luminose è stata, poi, una scelta volta a comprendere le procedure progettuali e costruttive delle apparecchiature e delle sorgenti luminose, ma anche le problematiche relative al disegno della lampada (industrial design) e alla diffusione luminosa (lighting design), nonché il loro ruolo nelle scelte del pubblico, in termini di requisiti da soddisfare.
A fronte di queste problematiche tecnico-scientifiche e di mercato, si documentano interventi in cui la luce artificiale è impiegata nello spazio urbano, nelle opere di architettura, nei siti archeologici, nei parchi, nei giardini e negli spazi interni. Se l’illuminazione della luce naturale è una invariante “variabile” sulle cose che ci circondano, quella della luce artificiale è una “variante” variabile. Più chiaramente, mentre la luce solare ha un suo percorso fisso durante il giorno, per cui l’illuminazione dell’ambiente costruito subisce luci e ombre senza possibilità di modifica, la luce artificiale può, durante la notte e a volte durante il giorno, modificare l’illuminazione secondo la volontà dell’utente. Tale ovvia premessa ci consente di sottolineare le molteplici possibilità che la tecnologia della luce artificiale offre ai progettisti e agli utenti di “gestire” l’illuminazione secondo specifiche funzioni e con “fantasia”. Gli interventi proposti evidenziano la capacità della luce di esaltare le qualità architettoniche e ambientali, nonché di migliorare le loro “debolezze”. La luce artificiale, infatti, ci consente una abitabilità continua e personalizzata sia negli spazi esterni che interni, e nello stesso tempo rappresenta un veicolo di comunicazione e di relazione, in grado di “sublimare”, seppure in modo effimero, luoghi urbani anonimi.
Nello stesso tempo si sottolinea come, nello spazio urbano, l’uso improprio della luce può danneggiare la percezione paesaggistica dei luoghi, essendo ancora incerto il corretto uso della luce artificiale, sia nei locali pubblici che nelle abitazioni private. Il testo ha esteso gli interventi anche alla creatività di fotografi, registi teatrali e cinematografici, “artisti della luce” e maestri dei fuochi artificiali, protagonisti dell’uso creativo della luce che, come ogni altra tipologia di intervento, richiede uno specifico e corretto impiego della tecnologia più appropriata.
Il testo si conclude con alcune riflessioni sulla luce artificiale nell’ambiente, in particolare riguardo alle problematiche dell’abbagliamento, della genericità della diffusione luminosa e dell’incompatibilità funzionale delle sorgenti luminose, le quali possono incidere sul comfort visivo e sulla qualità della fruizione dei luoghi dell’abitare.
In sostanza la presente antologia sulla luce artificiale si propone al lettore più con l’obiettivo di sensibilizzare all’argomento che con quello di dettare linee guida per la progettazione.